La perdita del nostro “amico” a 4 zampe è banalizzata e vista come una perdita relativa, è un ambito davvero poco trattato e forse ancora poco compreso.
Sebbene l’intensità della sofferenza sia, secondo recenti studi, simile a quella che si prova per la perdita di una persona cara, questo lutto appare socialmente ignorato o poco compreso.
Come spiega P. Gallucci docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore, i vissuti sono delegittimati, minimizzati, banalizzati, e l’aspettativa condivisa è quella di dover riuscire a dimenticarsi del proprio animale in tempi brevi continuando felicemente la propria vita.
Al proprietario, in pratica, viene negata la possibilità di esprimere ciò che prova, per cui spesso si vergogna, non sa bene come comportarsi, avverte una forte sensazione di solitudine e di incomprensione.
È inoltre impedito il ricorso a tutti quei riti che aiutano il processo di lutto, perchè manca un rito funebre socialmente condivisibile, l’accettazione sociale del pianto, per non parlare della frequente ridicolizzazione di idee ancora poco diffuse come cimiteri per gli animali o la possibilità di cremazione.
Qualcuno forse arriccerà il naso, aggrotterà la fronte: ma come, paragoni la morte di un cane ( o altro animale)a quella di una persona? Credo che non si debba parlare di paragone ma invece dovremmo concentrarci sulla relazione. È proprio il tipo di legame che si costruisce nel tempo a far soffrire. La nostra mente può fare molte cose, è potente e pervasiva, e a volte ne sa più di noi: se una parte, che abitualmente chiamiamo razionale, può scandalizzarsi perché ha imparato a separare con nettezza gli uomini dagli (altri) animali, un’altra parte, che chiamiamo di solito emotiva o sentimentale, scoppia invece a piangere e non trova consolazione. Ma la mente è una sola, e se una parte soffre siamo noi a soffrire: non c’è «ragione» che tenga e soprattutto legame.
Credo si debba rispettare il dolore di una qualsiasi perdita e assenza, senza giudicarlo.
È importante elaborarlo il lutto solo così si può ricostruire un nuovo rapporto con il mondo, accettando quella perdita a cui forse non siamo mai preparati, e lasciando vivo il ricordo di ciò che abbiamo vissuto e provato insieme al nostro amico, che ci ha accompagnati in un importante, seppure breve, tratto della nostra vita.
Ciao Jakie !